Works [ Parco [ Inhabitants

Questa serie di immagini nasce da un lavoro nel Parco Nazionale Foreste Casentinesi in Toscana, Italia. A partire da materiali di archivio, realizzati dalla Guardia Forestale e dall' associazione Canilupus per il monitoraggio della fauna selvatica, Andrea Buzzichelli costruisce un proprio inventario estetico. Le immagini per nulla descrittive catapultano l'osservatore in una sorta di immaginario proibito, avvicinandolo al lato nascosto e oscuro della natura del parco. Esse rilevano così un senso di potenza intrusiva in un mondo che altrimenti non sarebbe svelato, e una sorta di fascino “voyeuristico” verso la natura stessa. Sono immagini che non hanno tempo. Prive di riferimenti esse non vogliono parlare di ciò che si vede bensì di ciò che si sente. E in questa prospettiva esse rivelano la propria cifra artistica, costituendo allo stesso modo un omaggio al lavoro pioniere del fotografo naturalista George Shiras III.

 

Leggi il diario dell'autore sul progetto.

 


25.11.2014 « Primi contatti. Ho scritto all’ente parchi e ho preso i primi contatti con un responsabile parco. Non so bene quale sia la sua mansione, tuttavia credo che il modo migliore per partire sia parlare con qualcuno di loro e farsi un’idea per iniziare a fotografare.»

09.09.2015 « Oggi sono stato al ‘mio’ parco. Purtroppo ho trovato ancora nebbia e oltre a questo mi ero dimenticato il cavalletto a casa. Alla fine ho scattato una decina di polaroid. Più che altro oggi ho riunito i responsabili della forestale e del parco in un colpo solo. Non voglio nemmeno che si tratti di un lavoro di denuncia, poiché dalle mie visite mi pare che il parco sia molto ben gestito. Da qui la necessità di integrare con altro materiale. Mi è venuto in mente di valorizzare il lavoro del Corpo Forestale dello Stato e per questo sono andato a parlarci.»

18.08.2015 « Dopo la riunione del collettivo a Firenze ho maturato ancora di più la decisione di consolidare la ricerca avviata sul parco delle foreste casentinesi attraverso l’uso di materiali di archivio della forestale, e in particolare quello prodotto con le foto-trappole. Sono giunto così ad una prima selezione di 10/12 immagini, sebbene restava comunque un certo rammarico per non riuscire ad usare altro materiale prodotto nelle fasi iniziali del lavoro (ritratti, paesaggio, e molto altro). Tuttavia l’impressione di tutti era che la forza e l’assoluta consistenza delle elaborazioni realizzate a partire dalle foto-trappole fosse tale da costituire un progetto sufficientemente coerente e solido.»