Works [ Caos [ Vajont

Vajont 9 ottobre 1963. Ore 22.39. Una frana colossale – 263 milioni di metri cubi di terra e roccia – si stacca dal versante del Monte Toc e precipita, a più di 90 chilometri all’ora, nel lago artificiale che copre la valle del Vajont, tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia, provocando un’ondata d’acqua di 50 milioni di metri cubi, alta 250 metri. L’onda, con un’energia valutata pari a due volte quella della bomba di Hiroshima, travolge gli abitati sulle sponde del bacino e nella sottostante vallata del Piave, annienta cinque paesi e uccide quasi duemila persone, di cui 487 bambini. A cinquant'anni di distanza, “Vajont” vuole essere un omaggio alle tante vittime, oltre ad una riflessione fotografica su quanto lo stesso Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano denuncia: “Il ricordo delle quasi duemila vittime e della devastazione di un territorio stravolto nel suo assetto naturale e sociale induce a ribadire che quell'evento non fu una tragica, inevitabile fatalità, ma drammatica conseguenza di precise colpe umane, che vanno denunciate e di cui non possono sottacersi le responsabilità”.