Works [ Un'altra Vita [ Hello Dolly!

 

La cementificazione del territorio sta consumando una quota sempre maggiore di superficie agricola. Le nostre periferie sono ormai delle città cloni in cui centri commerciali, multisale, capannoni industriali, parcheggi e alloggi popolari si susseguono senza soluzione di continuità erodendo sempre più lo spazio vitale dal quale deriva il nostro sostentamento. In un futuro prossimo Dolly, una bambola di dimensioni umane unica sopravvissuta, vaga in uno scenario di degrado che ha ridotto la Terra ad un cumulo di edifici vuoti e dismessi. La protagonista ha una rilevanza metafisica ispirata ai manichini antropomorfi di De Chirico. E' una forma vuota, un contenitore senza anima di immagini, ricordi e sensazioni vagamente umane; è la proiezione intellettuale dell'uomo. Le sue forme plastiche anonime rendono ancor più forte il senso di perdita dell'umanità, divenendo simbolo di un'era vuota e consumista. Suggestioni cinematografiche e letterarie sono alla base di ogni immagine, in cui spicca il richiamo al cromatismo dei quadri di Edward Hopper e alle ambientazioni fantascientifiche di Philip Dick e del filone che ha ispirato. I simboli del consumo della nostra epoca, spogliati della loro funzione, diventano dei totem adorati solo da una bambola, senza anima e senza intelletto, mostrando uno spaccato su un futuro verso il quale ci stiamo inesorabilmente avviando.